Albania: produzione ai livelli pre-Covid19

Si stima che l’economia albanese abbia raggiunto il punto di equilibrio alla fine dello scorso anno, il che dimostra un utilizzo quasi completo delle capacità produttive.
Dall’analisi dell’ultimo rapporto di politica monetaria, la Banca d’Albania stima che la rapida ripresa dalla pandemia e l’elevata crescita economica dello scorso anno abbiano portato a una chiusura dell’output gap negativo nell’economia. Una tendenza simile si osserva per il divario occupazionale.
La Banca d’Albania stima che il tasso di disoccupazione nell’economia sia molto vicino a quello che è considerato il tasso naturale di disoccupazione.
Il grado di utilizzazione delle capacità produttive e lavorative nell’economia non sono indicatori che possono essere misurati direttamente, ma sono valutati dalla banca centrale attraverso osservazioni e tecniche indirette.
Per la Banca d’Albania si tratta di un indicatore importante, perché il raggiungimento del livello potenziale di crescita della produzione dell’economia significa una sorta di surriscaldamento, che provoca pressioni inflazionistiche.
Questa analisi spiega, tra l’altro, la conclusione espressa negli ultimi trimestri dalla Banca d’Albania secondo cui, di fatto, l’aumento dell’inflazione non è legato esclusivamente ai fattori di offerta e alla filiera globale, ma anche ad un rafforzamento della domanda interna e da esso crescenti pressioni inflazionistiche.
L’aumento della domanda, dell’occupazione e dei salari ha accresciuto le pressioni inflazionistiche dell’economia domestica, il cui contributo è stato costante e in crescita. Nella loro riflessione, l’inflazione core e dei servizi ha mostrato una tendenza al rialzo dall’inizio del 2021.
Ciò dimostra che l’aumento dell’inflazione è, in primo luogo, originato dalla ripresa dell’economia dagli effetti della pandemia, oltre che dalla crisi della catena di approvvigionamento e dalla guerra in Ucraina.
Tale dinamica giustifica la necessità di intervenire nella direzione della normalizzazione della politica monetaria e dell’innalzamento del tasso di riferimento.
A marzo, la Banca d’Albania ha alzato per la prima volta in un decennio il tasso di interesse di riferimento, riportandolo all’1%, dove si trovava prima della pandemia. Il Consiglio di vigilanza ha chiarito che il raggiungimento dell’obiettivo di inflazione richiederà la normalizzazione dell’orientamento della politica monetaria a medio termine.
In linea con le previsioni dello scenario di base, tale normalizzazione si concretizzerà in un processo graduale nel prossimo biennio.
Lo scenario di base si basa sul presupposto che l’inflazione rimarrà elevata quest’anno, ma inizierà gradualmente a diminuire nel corso del 2023.
Tuttavia, la situazione inflazionistica comporta notevoli incertezze, legate principalmente alla tensione geopolitica causata dalla guerra in Ucraina.
Inoltre, l’aumento dei prezzi delle materie prime può avere effetti indiretti sulle catene di creazione del valore, che possono essere difficili da prevedere. Un esempio potrebbe essere l’aumento dei costi di trasporto, e di conseguenza il prezzo dei prodotti e servizi finali, a seguito dell’aumento del prezzo del carburante.
Gli effetti indiretti sono difficili da calcolare, in quanto il passaggio ai prezzi al consumo può variare nel tempo e dipendere dall’elasticità della domanda, dalla concorrenza dei segmenti di mercato e dalla capacità delle imprese private di assorbire lo shock attraverso la correzione dei margini di profitto.
Un altro aspetto è il fatto che gli shock dell’offerta possono produrre effetti di secondo impatto. Tali effetti si manifestano quando l’inflazione elevata incide sulle aspettative delle famiglie e delle imprese sull’andamento futuro dei prezzi e sul loro comportamento in materia di consumi e risparmi.
Aspettative di inflazione più elevate potrebbero spingere le imprese ad aumentare i prezzi più velocemente di quanto pensassero e i mutuatari a chiedere salari più elevati per mantenere il potere d’acquisto.
Ciò crea un ciclo inflazionistico, poiché le imprese sono costrette ad aumentare ulteriormente i prezzi per compensare l’aumento dei costi.
Contrariamente agli effetti diretti, gli effetti indiretti e di secondo impatto hanno un impatto a più lungo termine sull’inflazione. Ad aprile l’inflazione ha raggiunto il 6,2%, il livello più alto da oltre 20 anni.
Sulla base delle prime stime Instat, l’economia albanese è cresciuta dell’8,5% lo scorso anno, grazie alla rapida ripresa dalla pandemia, ma in parte per l’effetto della base comparativa con l’anno 2020, quando l’economia è calata. La Banca d’Albania prevede quest’anno una crescita positiva, ma significativamente inferiore, vicina al livello del 3,4%.
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